lunedì 29 luglio 2013

LA MAGIA DEL RAPPORT..


Cose’è il rapport? Tecnicamente è definito come quell’empatia che si viene a creare tra due persone nel momento in cui vengono a contatto. 
Io preferisco immaginarla come

mercoledì 8 maggio 2013

LE DOMANDE OBBLIGANO LE RISPOSTE



"Chi fa domande, non può evitare le risposte" (Proverbio del Camerun)

Le domande di qualità producono una vita di qualità. Dovete imprimervi bene nella mente questa idea perchè è una delle cose più importanti che impareremo. Le domande hanno questi precisi effetti: cambiano immediatamente l'obiettivo su cui ci concentriamo e quindi il modo in cui ci sentiamo.  Se  continuate a chiedervi

venerdì 8 febbraio 2013

Centriamo il bersaglio...


"Un uomo senza obiettivi è come una nave senza timone"

Vi è mai capitato di desiderare qualcosa, ma per un motivo o per un altro poi non lo avete raggiunto? Immagino proprio di si.. Come sono sicuro che altre volte invece avete ottenuto ciò che desideravate.. Cosa ci porta a realizzare o non realizzare un obiettivo? Il 90%delle volte dipende da

martedì 22 gennaio 2013

Semplicemente.. Ti Voglio Bene..

"Onora il padre e la madre"
la Bibbia

Stamane navigando sul web, mi sono imbattuto nella preghiera che Gianluca Arena, figlio di Bruno Arena il famoso comico dei Fichi d'India, ha rivolto al padre ricoverato in ospedale qualche giorno fa per una emorragia celebrale, nella quale diceva di ammirare molto suo padre e che spera con tutto il cuore di poterlo riabbracciare e dirgli tutte quelle cose che avrebbe voluto dirgli, ma che non ha mai fatto.

martedì 15 gennaio 2013

LA FORZA DEI NOSTRI VALORI.


Non è detto, però, che tutti i presenti condividano le stesse speranze o gli stessi progetti. Cos’è che muove, infatti, il mondo nel quale viviamo?
Cosa ci fa decidere di agire in una direzione determinata?
E, più concretamente, cosa ci porta a decidere se condividere o meno la strada proposta dagli altri?
La risposta la troviamo in una parola: “Valori” Cosa sono i valori?
Essi identificano ciò che è importante per ognuno di noi, rappresentano quegli impulsi che ci spingono verso qualcosa o che ci allontanano da qualcos’altro.
Sono, in definitiva, i principi sui quali basiamo la nostra esistenza ed in funzione dei quali motiviamo le nostre scelte.


giovedì 10 gennaio 2013

DIAMOCI DELLE NUOVE REGOLE






DIAMOCI DELLE NUOVE REGOLE


In una società che si rispetti, per una sana e civile convivenza, si sa darsi delle regole è fondamentale. Le regole ci dicono quello che possiamo o non possiamo fare, ma anche ciò che dobbiamo fare e i comportamenti da attuare per non incorrere in spiacevoli conseguenze. Le regole possono essere di due tipi, scritte o consuetudinarie, cioè frutto di comportamenti ripetuti nel tempo che creano un’abitudine che diventa di uso comune. Detto questo, anche all’interno della nostra testa vi sono delle regole, con gli stessi crismi di cui sopra, racchiusi nei nostri valori più importanti (es. amore, successo, liberta, ecc), che determinano le nostre scelte, le nostre relazioni e i nostri stati d’animo. Esse ci vengono “tramandate” dalla famiglia prima e dall’ambiente esterno poi, e possono essere sia positive (racchiuse in valori che ci portano verso il piacere, es. amore) che negative (racchiuse in valori che ci portano lontano dal dolore, es. abbandono). Le regole come nella società, anche nella nostra testa sono molto importanti, il problema è che se non sappiamo come costruirle, specialmente quelle positive, possono renderci la vita molto complicata, per via di tutte quelle condizioni che ci auto imponiamo e che DEVONO concretizzarsi una dopo l’altra, affinché si possa soddisfare il nostro valore. Al contrario, alle nostre regole negative, accediamo con più facilità, in quanto le condizioni si riducono drasticamente e in maniera alternata, questo fa si che si possa provare più facilmente abbandono anziché amore, con tutte le conseguenze che una tale situazione comporta. Un giorno mi trovai a parlare con un ragazzo che di professione fa il broker assicurativo, guadagnava bene, aveva ottenuto notevoli risultati e aveva passione per il suo lavoro. Egli però non faceva altro che lamentarsi di quanto in realtà le cose per lui non andassero come desiderava. Lavorando su i suoi valori, scoprii che al primo posto di quelli positivi egli aveva il successo, mentre al primo posto dei negativi il fallimento, già questo di per se non il massimo dato che uno era l’alterego dell’altro. Successivamente passai ad esaminare le regole che stavano all’interno di questi due valori, e gli chiesi cosa sarebbe dovuto accadere affinché si sentisse una persona di successo. Lui mi rispose che si sentiva di successo solo quando realizzava tutti i suoi obiettivi e quando guadagnava tanti soldi e il capo si complimentava con lui e quando la gente lo acclamava per le sue capacita e così via. Stesso processo per la regola negativa, lui provava fallimento ogni volta che non realizzava un obiettivo o quando non riceveva apprezzamenti da parte della gente. Come potete ben vedere la sua regola negativa contrastava in maniera preponderante quella positiva, e questo generava in lui quel senso di frustrazione che lo portava a non sentirsi di successo, nonostante i risultati, e a sentirsi molto spesso un fallito. La prima cosa da fare era far consapevolizzare a lui tutto questo, dopodiché invertire il processo, cioè le e della positiva si trasformavano in o e viceversa. Fatto questo già la situazione mutò, in quanto si rese conto che così facendo avrebbe avuto molta più facilità ad accedere al successo piuttosto che al fallimento. Poi li consigliai di crearsi una indipendenza dai risultati, in modo da sentirsi di successo indipendentemente, appunto, da essi, quindi di immaginarsi in una stanza vuota con pareti bianche e una piccola finestrella che da sull’ambiente esterno, senza niente di materiale, e trovare il modo di sentirsi comunque di successo, senza legare quest’ultimo a persone o risultati. Così mi disse che ogni volta che si sarebbe visto allo specchio o pensato quanto fosse fortunato nella vita, si sarebbe sentito una persona di successo. Poi passammo alle regole negative, questa volta li consigliai di esagerare in modo da rendere davvero difficile accedere a quello stato, così si sarebbe sentito un fallito, solo e soltanto quando, non avesse raggiunto nemmeno un obiettivo e nessuna persona al mondo gli avrebbe più rivolto la parola e se non bastasse il capo lo avrebbe fatto andare in giro con un cartello con su scritto sfigato; direi alquanto improbabile. Qualche mese dopo ci incontrammo e fui felice nel vedere come la sua vita fosse finalmente come desiderava.
Bene avete visto, bastano piccoli accorgimenti per facilitarsi la vita, ora non vi resta che crearvi le vostre nuove regole, buon lavoro.

Davide Simonetti




sabato 5 gennaio 2013

Se ami, ama apertamente


5. Se ami, ama apertamente

Venti monaci e una monaca, che si chiamava Eshun, facevano esercizio di meditazione con un certo maestro di Zen.
Nonostante la sua testa rapata e il suo abito dimesso, Eshun era molto carina. Diversi monaci si innamorarono segretamente di lei. Uno di questi le scrisse una lettera d'amore, insistendo per vederla da sola.
Eshun non rispose. Il giorno dopo il maestro fece lezione ai suoi discepoli, e alla fine della conferenza Eshun si alzò. Rivolgendosi a quello che le aveva scritto, disse: «Se veramente mi ami tanto, vieni qui e prendimi subito tra le tue braccia».
Quando vi è amore, non esiste paura.
Davide Simonetti