Cose’è il rapport? Tecnicamente è definito come
quell’empatia che si viene a creare tra due persone nel momento in cui vengono
a contatto.
Io preferisco immaginarla come
una magia, si avete letto bene una
magia, avete presente quella dei cartoni ove con un colpo di bacchetta e tante
stelline illuminate qualcosa di straordinario accade?! bè è proprio così che io
la immagino e se chiudo gli occhi ne sento anche il rumore, un trillo
onomatopeico inconfondibile che ti rilascia una scarica emozionale che forse
solo un bacio, il primo generalmente, ti lascia.
Assaporare quel bacio ci piace, ci gratifica e ci
eccita, così come il realizzare di aver creato il rapport con il nostro
interlocutore, sai che dai li in poi tutto sarà più facile, liscio come l’olio,
gli ostacoli diventeranno i tuoi alleati il tuo obiettivo sarà sempre più
vicino.
Secondo Willy Monteiro: “Se ti accordi un attimo alla
follia dell’altro, lui non ha più bisogno di insisterci” … ed è proprio questa
la magia empatica; spesso basta poco a crearla, ti trovi a parlare o chattare con qualcuno
e in meno che non si dica di quella persona non puoi più farne a meno, scopri
che qualcosa ti accomuna, magari un hobby, un pensiero, la filosofia di vita, la cultura o semplicemente la
voglia di scoprire quanto attraente po’ essere questa calamita che ti porta
dall’altra parte.
Questo ovviamente riguarda tutte le sfere della vita,
sia in ambito lavorativo che sentimentale, quando noi comunichiamo per vendere o per sedurre stiamo
vendendo noi stessi, la nostra immagine o le nostre idee oltre che il nostro prodotto
ed alla base di una persuasione efficace vi è proprio lui il rapport.
Ma come facciamo a crearlo?
Per capirlo in primis mi affido ad uno dei pilastri
della filosofia greca, ovvero Epoché, essa ci dice: “Sospendi il giudizio”,
aspetta prima di giudicare, so che non è facile dato che è provato che
impieghiamo dai 3 ai 4 secondi per giudicare qualcuno, ma creare un giudizio
negativo è troppo facile e questo perché siamo stati abituati a farlo, pensar
male è solo lo specchio di ciò che abbiamo dentro, abituiamoci a pensar bene e
tutto sarà migliore, e come dice un proverbio “Non giudicare se
non vuoi esser giudicato”.
In secundis, bisogna rispettare i “punti di vista”,
essi sono infiniti e spesso sono frutto di esperienze che ci segnano e ci aiutano
a non commettere più certi errori, ma non sono verità assolute, quindi
impariamo a rispettare l’altrui punto di vista prendendoci la responsabilità di
farlo per primi.
Per farvi capire meglio di cosa parlo vi faccio un
esempio: Immaginate due persone (A e B) con un giardino attiguo, bene ognuno di
loro sarà orgoglioso del proprio appezzamento, però si sa tra vicini possono
nascere delle competizioni e immaginiamo che A voglia far capire a B quanto il
proprio giardino sia il più bello;
A: Ciao B sai il mio giardino è bellissimo, ho fatto
tanti lavori che potrebbe vincere un premio, vieni a vederlo così te ne
renderai conto..
B: caro A anche il mio lo è, e se proprio vuoi saperlo
ho fatto anche io tanti lavori che neanche di immagini, vieni tu a vedere il
mio…
A: no guarda il mio non lo batte nessuno e se vuoi
vieni tu..
B: non ci penso neanche sei solo un presuntuoso..
Quale sarà il risultato secondo voi? A resterà
dell’idea che il suo è il più bello e non ci sono storie, ed anche per B sarà
così, con il risultato che ognuno resterà nella propria casa.
Immaginiamo ora quest’altra scena:
A: Ciao B sai il mio giardino è bellissimo, ho fatto
tanti lavori che potrebbe vincere un premio, vieni a vederlo così te ne
renderai conto..
B: Ciao A, certo che vengo a vederlo, complimenti
davvero un bel giardino non posso aggiungere altro, ora vieni tu a vedere il
mio, sai ho fatto dei lavori interessanti e piaceranno anche a te..
A: certo molto volentieri, effettivamente anche il tuo
è molto bello, complimenti..
Cosa è successo? Semplicemente B ha accettato di
assumersi la responsabilità di fare il primo passo, apprezzando il punto di
vista di A che a sua volta ha apprezzato quello di B, con il risultato che tra
loro si è creato il rapport per un sereno rapporto di vicinato.
Ora però voglio raccontarmi una mia esperienza personale:
Qualche giorno fa ero a Roma per lavoro. Erano oramai le 19,00 ed ero abbastanza stanco dopo 8 ore di camminata incessante in tutto il paese (Mentana) a lasciare gli inviti per un mini-corso sulla memoria. Entro in un vecchio stabile per depositare gli inviti, quando spunta un signore sulla sessantina di anni, mi punta il dito e mi fa:"che cosa stai facendo?" ed io "Salve sto lasciando degli inviti per un evento eccezionale" lui "non m'importa, li devi mettere fuori nella pubblicità" io "ma guardi non è pubblicità (bugia) sono inviti personali, guardi sono anche piccoli" lui "lo devi mettere fuori non m'importa, qui vengono a lasciare tutte queste cartacce e ci intasano la posta ecc ecc" ed ecco che inizia il mio show con la magia del rapport "guardi la capisco, ha perfettamente ragione, scommetto che le lasciano sempre cartacce e le intasano la posta (ricalco verbale) dove magari vorrebbe trovate qualcosa di importante giusto?(test)" Lui" eh si" io " come la capisco, capita sempre anche a me e mi fanno incazzare di brutto, è anche vero che questi sono inviti importanti che abbiamo stampato per ogni famiglia per dare a tutti una grande opportunità (guida)" lui " vediamo vediamo?? wow! Grazie ragazzo" io "si figuri, buona sera".
La magia del rapport, se piaci vuol dire che sei come me, quindi ti ascolto volentieri.. Non c'è montagna che non possa essere scalata se si conoscono gli strumenti giusti..
Ecco la magia del rapport, impariamo a crearlo ed
anche voi come me potrete chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare dalla
magia di quella bacchetta fatata..
Ciao a tutti.. alla prossima..
Davide Simonetti
Mental Coach
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