lunedì 29 luglio 2013

LA MAGIA DEL RAPPORT..


Cose’è il rapport? Tecnicamente è definito come quell’empatia che si viene a creare tra due persone nel momento in cui vengono a contatto. 
Io preferisco immaginarla come


una magia, si avete letto bene una magia, avete presente quella dei cartoni ove con un colpo di bacchetta e tante stelline illuminate qualcosa di straordinario accade?! bè è proprio così che io la immagino e se chiudo gli occhi ne sento anche il rumore, un trillo onomatopeico inconfondibile che ti rilascia una scarica emozionale che forse solo un bacio, il primo generalmente, ti lascia.

Assaporare quel bacio ci piace, ci gratifica e ci eccita, così come il realizzare di aver creato il rapport con il nostro interlocutore, sai che dai li in poi tutto sarà più facile, liscio come l’olio, gli ostacoli diventeranno i tuoi alleati il tuo obiettivo sarà sempre più vicino.

Secondo Willy Monteiro: “Se ti accordi un attimo alla follia dell’altro, lui non ha più bisogno di insisterci” … ed è proprio questa la magia empatica; spesso basta poco a crearla, ti trovi a parlare o chattare con qualcuno e in meno che non si dica di quella persona non puoi più farne a meno, scopri che qualcosa ti accomuna, magari un hobby, un pensiero, la filosofia di vita, la cultura o semplicemente la voglia di scoprire quanto attraente po’ essere questa calamita che ti porta dall’altra parte.

Questo ovviamente riguarda tutte le sfere della vita, sia in ambito lavorativo che sentimentale, quando noi comunichiamo per vendere o per sedurre stiamo vendendo noi stessi, la nostra immagine o le nostre idee oltre che il nostro prodotto ed alla base di una persuasione efficace vi è proprio lui il rapport.

Ma come facciamo a crearlo?

Per capirlo in primis mi affido ad uno dei pilastri della filosofia greca, ovvero Epoché, essa ci dice: “Sospendi il giudizio”, aspetta prima di giudicare, so che non è facile dato che è provato che impieghiamo dai 3 ai 4 secondi per giudicare qualcuno, ma creare un giudizio negativo è troppo facile e questo perché siamo stati abituati a farlo, pensar male è solo lo specchio di ciò che abbiamo dentro, abituiamoci a pensar bene e tutto sarà migliore, e come dice un proverbio “Non giudicare se non vuoi esser giudicato”.

In secundis, bisogna rispettare i “punti di vista”, essi sono infiniti e spesso sono frutto di esperienze che ci segnano e ci aiutano a non commettere più certi errori, ma non sono verità assolute, quindi impariamo a rispettare l’altrui punto di vista prendendoci la responsabilità di farlo per primi.

Per farvi capire meglio di cosa parlo vi faccio un esempio: Immaginate due persone (A e B) con un giardino attiguo, bene ognuno di loro sarà orgoglioso del proprio appezzamento, però si sa tra vicini possono nascere delle competizioni e immaginiamo che A voglia far capire a B quanto il proprio giardino sia il più bello;

A: Ciao B sai il mio giardino è bellissimo, ho fatto tanti lavori che potrebbe vincere un premio, vieni a vederlo così te ne renderai conto..
B: caro A anche il mio lo è, e se proprio vuoi saperlo ho fatto anche io tanti lavori che neanche di immagini, vieni tu a vedere il mio…
A: no guarda il mio non lo batte nessuno e se vuoi vieni tu..
B: non ci penso neanche sei solo un presuntuoso..

Quale sarà il risultato secondo voi? A resterà dell’idea che il suo è il più bello e non ci sono storie, ed anche per B sarà così, con il risultato che ognuno resterà nella propria casa.

Immaginiamo ora quest’altra scena:

A: Ciao B sai il mio giardino è bellissimo, ho fatto tanti lavori che potrebbe vincere un premio, vieni a vederlo così te ne renderai conto..
B: Ciao A, certo che vengo a vederlo, complimenti davvero un bel giardino non posso aggiungere altro, ora vieni tu a vedere il mio, sai ho fatto dei lavori interessanti e piaceranno anche a te..
A: certo molto volentieri, effettivamente anche il tuo è molto bello, complimenti..

Cosa è successo? Semplicemente B ha accettato di assumersi la responsabilità di fare il primo passo, apprezzando il punto di vista di A che a sua volta ha apprezzato quello di B, con il risultato che tra loro si è creato il rapport per un sereno rapporto di vicinato.

Ora però voglio raccontarmi una mia esperienza personale:

Qualche giorno fa ero a Roma per lavoro. Erano oramai le 19,00 ed ero abbastanza stanco dopo 8 ore di camminata incessante in tutto il paese (Mentana) a lasciare gli inviti per un mini-corso sulla memoria. Entro in un vecchio stabile per depositare gli inviti, quando spunta un signore sulla sessantina di anni, mi punta il dito e mi fa:"che cosa stai facendo?" ed io "Salve sto lasciando degli inviti per un evento eccezionale" lui "non m'importa, li devi mettere fuori nella pubblicità" io "ma guardi non è pubblicità (bugia) sono inviti personali, guardi sono anche piccoli" lui "lo devi mettere fuori non m'importa, qui vengono a lasciare tutte queste cartacce e ci intasano la posta ecc ecc" ed ecco che inizia il mio show con la magia del rapport "guardi la capisco, ha perfettamente ragione, scommetto che le lasciano sempre cartacce e le intasano la posta (ricalco verbale) dove magari vorrebbe trovate qualcosa di importante giusto?(test)" Lui" eh si" io " come la capisco, capita sempre anche a me e mi fanno incazzare di brutto, è anche vero che questi sono inviti importanti che abbiamo stampato per ogni famiglia per dare a tutti una grande opportunità (guida)" lui " vediamo vediamo?? wow! Grazie ragazzo" io "si figuri, buona sera".


La magia del rapport, se piaci vuol dire che sei come me, quindi ti ascolto volentieri.. Non c'è montagna che non possa essere scalata se si conoscono gli strumenti giusti..

Ecco la magia del rapport, impariamo a crearlo ed anche voi come me potrete chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare dalla magia di quella bacchetta fatata..

Ciao a tutti.. alla prossima..

Davide Simonetti
Mental Coach

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